John Lennon oggi compirebbe 70 anni ed io mi accodo alla pletora di commemorazioni(?). Ma invece di farlo attraverso la quasi ovvia Imagine lo faccio atraverso la, spero meno scontata, God.
God è contenuta sul primo album da solista dopo lo scioglimento dei Beatles, John Lennon/Plastic Ono Band. Il disco fu pubblicato l’11 dicembre del 1970. E proprio questa “rottura”, questa svolta, sembra essere il filo conduttore di questa canzone dalla potenza straordinaria.
Lennon inizia con una meravigliosa definizione di Dio: a concept by which we measure our pain e lo ribadisce una seconda volta sottolineandolo I’ll say it again God is a concept By which we measure Our pain.
E poi attacca con tutta la serie di cose in cui lui non crede (o forse non crede più) e che, a parte Hitler, andavano tanto di moda al tempo (e anche oggi):
I don’t believe in magic
I don’t believe in I-ching
I don’t believe in Bible
I don’t believe in tarot (tarocchi)
I don’t believe in Hitler
I don’t believe in Jesus
I don’t believe in Kennedy
I don’t believe in Buddha
I don’t believe in Mantra
I don’t believe in Gita (testo sacro popolare tra gli induisti)
I don’t believe in Yoga
I don’t believe in kings
I don’t believe in Elvis
I don’t believe in Zimmerman (Bob Dylan)
E qui sgancia la bomba
I don’t believe in Beatles
I just believe in me
Yoko and me
And that’s reality
E poi chiude
The dream is over – il sogno è finito
What can I say? – cosa posso dire?
The dream is over – il sogno è finito
Yesterday – ieri
I was the Dreamweaver – ero un tessitore di sogni
But now I’m reborn – Ma ora sono rinato
I was the Walrus – Ero il tricheco (qui consiglio di leggere tutta l’anedottica su Wikipedia)
But now I’m John – Ma ora sono John
And so dear friends – E così cari amici
You’ll just have to carry on – dovete solo andare avanti
The dream is over – Il sogno è finito
Nota finale: God, insieme a Imagine, sarebbe stata indicata dall’assassino di John Lennon, Mark David Chapman come ispiratrice del suo odio verso il musicista.