In origine il titolo era Gesù Bambino ma per consentire la partecipazione al Festival di Sanremo del 1971 – in coppia con la Nuova Equipe 84 -, con consenguente passaggio televisivo, i censori della Rai imposero il cambio di alcuni parti del testo, scritto da Paola Pallottino, e del titolo, che divenne appunto 4/3/1943, data di nascita di Lucio Dalla.
4/3/1943 fu inserita nell’album Storie di Casa Mia, la versione con il testo originale verrà invece incisa nel 1979 nell’album Banana Republic.
La canzone narra la storia di una ragazza madre, il figlio è di un soldato alleato, tornato poi al suo paese. Al Festival arrivò terza.
Il testo (con le varianti censurate) di 4-Marzo-1943 –
Dice che era un bell’uomo
e veniva, veniva dal mare,
parlava un’altra lingua
però sapeva amare
E quel giorno lui prese mia madre
sopra un bel prato,
l’ora più dolce
prima di essere ammazzato.
Così lei restò sola nella stanza,
la stanza sul porto,
con l’unico vestito
ogni giorno più corto,
E benché non sapesse il nome
e neppure il paese
m’aspettò come un dono d’amore
fino all’ultimo mese.
[versione alternativa: fino dal primo mese.]
Compiva sedici anni quel giorno
la mia mamma,
le strofe di taverna
le cantò a ninna nanna!
E stringendomi al petto che sapeva
sapeva di mare
giocava a far la donna
con il bimbo da fasciare.
E forse fu per gioco,
o forse per amore
che mi volle chiamare
come nostro signore.
Della sua breve vita, il ricordo,
il ricordo più grosso
e’ tutto in questo nome
che io mi porto addosso.
E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo Gesù bambino.
[versione alternativa: io sono Gesù bambino.]
E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo Gesù bambino.
[versione alternativa: io sono Gesù bambino.]
E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo Gesù bambino.
[versione alternativa: io sono Gesù bambino.]
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