Il testo di Polvere – dall’album omonimo (Testo di E. Ruggeri, Musica L. Schiavone)
Piano americano e sfioro il tavolo con una mano
Pomeriggio strano e un desiderio che è fuggito lontano
Polvere, gran confusione, un grigio salone
in quale direzione io caccerò la polvere dai miei pensieri
E quanti misteri coi pochi poteri
che la mia condizione mi da
Aria un po’ viziata
quella finestra andrebbe spalancata
Tela rovinata
e la cornice tutta consumata
Polvere troppi ricordi è meglio esser sordi
e forse è già tardi per togliere la polvere
dagli ingranaggi dai volti dei saggi
coi pochi vantaggi che la mia condizione mi dà
Non mi cercare che non mi riconoscerai
Non mi cercare che non mi riconoscerai
Non mi cercare che non mi riconoscerai