Telefonami Tra Vent’anni è un brano contenuto nell’album del 1981 Lucio Dalla, noto anche come Q disc a causa del suo formato, il Q disc appunto.
La canzone è inserita nella colonna sonora de Il nome del figlio, film diretto da Francesca Archibugi con Alessandro Gassmann, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Micaela Ramazzotti e Rocco Papaleo. Nei cinema a partire dal 22 gennaio 2015.
Adattamento di Le Prénom di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, piece dalla quale era già stato tratto il film francese Cena tra amici.
Le musiche originali del film sono state affidate alla composizione di Battista Lena, i brani si intitolano 1. Titoli di testa; 2. Ritratti; 3. I Pontecorvo; 4. Festa alla Turricchia; 5. Anna; 6. Titoli di coda; 7. Benito Cereno; 8. Ritratti pianoforte e flauto; 9. Marx Bau; 10. Ritratti alt. L’album è disponibile per il download su iTunes a partire dal 22 gennaio.
Il testo di Telefonami Tra Vent’anni – in download su iTunes
Telefona tra vent’anni
io adesso non so cosa dirti
amore non so risponderti
e non ho voglia di capirti
Invece pensami tra vent’anni pensami
io con la barba più bianca
e una valigia in mano
con la bici da corsa
e gli occhiali da sole
fermo in qualsiasi posto del mondo
chi sa dove
tra miliardi miliardi di persone
a bocca aperta senza parole
nel vedere una mongolfiera
che si alza piano piano
e cancella dalla memoria
tutto quanto il passato
anche le linee della mano
mentre dall’alto un suono
come un suono prolungato
di un pensiero che è appena nato
si avvicina e scende giù
ah io sarei uno stronzo
quello che guarda troppo la televisione !
beh qualche volta lo sono stato
importante è avere in mano la situazione
non ti preoccupare
di tempo per cambiare ce n’è
così ripensami tra vent’anni ripensami
vestito da torero
una torta in mano
l’orecchio puntato verso il cielo
verso quel suono lontano lontano
ma ecco che si avvicina
con un salto siamo nel duemila
alle porte dell’universo
importante è non arrivarci in fila
ma tutti quanti in modo diverso
ognuno con i suoi mezzi
magari arrivando a pezzi
su una vecchia bicicletta da corsa
con gli occhiali da sole
il cuore nella borsa
impara il numero a memoria
poi riscrivilo sulla pelle
se telefoni tra vent’anni
butta i numeri fra le stelle
dalle porte dell’universo
un telefono suona ogni sera
sotto un cielo di tutte le stelle
di un’inquietante primavera