In rotazione radio da venerdì 29 aprile 2016, Solo due satelliti è un singolo estratto da Le cose che non ho, il disco di Marco Mengoni pubblicato il 4 dicembre 2015.
Settima traccia del disco e terzo singolo, questo brano porta la firma di Giuliano Sangiorgi. Marco ha scelto questo testo nonostante fosse ancora in fase embrionale e avesse ascoltato solo un provino piano e voce e ha deciso di inciderlo subito dopo la fine del tour, per ritrovare una voce più vissuta e graffiata e quindi riempire il brano con un timbro più autentico.
Oltre ad essere autore di musica e parole, Sangiorgi partecipa all’interno dell’arrangiamento costruito come un viaggio, un universo di atmosfere esaltate dalla voce di Mengoni che sui si fa apprezzare il tutta la sua densa intensità.
Il testo di Solo due satelliti – iTunes
In quale parte del corpo
ci potremmo incontrare
senza andare lontano
per poterci sfiorare?
Ti ho annusato le mani
e ho sentito che mi ami
ti ho baciato sugli occhi
ed ora mi riconosci
Come quando avevo voglia di incontrarti anche per sbaglio
per le strade di un paese che neanche conoscevo
mi perdevo ed ero certo che ogni volta tanto poi, ti ritrovavo
Come quella notte in cui mi hai detto Voglio andare via
ho sbattuto questa porta ed ora basta e così sia
un istante dopo ti eri persa e per le strade già io ti cercavo
non c’è posto in cui può smettere questo nostro folle amore
In quale parte del mondo
ci potremmo lasciare
per andare lontano
senza mai più tornare?
Ti ho lasciato le mani
per scordarmi il domani
e ti ho perso negli occhi
mentre già mi mancavi
Come quando avevo voglia di incontrarti anche per sbaglio
per le strade di un paese che neanche conoscevo
mi perdevo ed ero certo che ogni volta tanto poi, ti ritrovavo
Come quella notte in cui mi hai detto Voglio andare via
ed ho chiuso gli occhi con la testa bassa e così sia
un istante dopo ti eri persa e per le strade già io ti cercavo
Non c’è posto in cui può smettere questo nostro pazzo amore
non c’è posto poi per l’ombra dove batta forte il sole
siamo solo due satelliti che si crederanno liberi
su quest’orbita si gira senza mai uscirne fuori
E come in quella notte in cui mi hai detto Voglio andare via
ho sbattuto questa porta ed ora basta e così sia
un istante dopo ti eri persa e per le strade già io ti cercavo
non c’è posto in cui può smettere questo nostro folle amore
non c’è posto poi per l’ombra dove batta forte il sole
Siamo solo due satelliti
che si crederanno liberi
su quest’orbita si gira
senza mai uscirne fuori, fuori