In radio del 27 maggio 2016, Tornerai da me è una canzone di Irama, vero nome Filippo Maria Fanti.
Il brano è contenuto nel suo album omonimo d’esordio, pubblicato il 12 febbraio e composto da 9 tracce scritte da lui stesso con musiche sono composte e curate da Giulio Nenna.
Il suo nome d’arte, Irama, nato a Carrara il 20 dicembre 1995 ma residente a Monza, deriva da una parola malese che significa ritmo, elemento che gli appartiene e che identifica al meglio la sua indole. Un talento costruito sulle basi di un contrasto che alberga nei suoi gusti musicali: da una parte la passione per i grandi cantautori italiani e le loro opere, dall’altra la ricerca di sonorità e arrangiamenti più vicini al mondo hip hop con il quale da tempo si confronta.
Il testo di Tornerai da me – in download su iTunes
Giuro è l’ultima mia sigaretta
Guarda la spengo pure già a metà
Come la volta che ti ho detto
Mentre eravamo a letto
Che ero stufo della tua normalità
Lo giuro smetto di fumare
Lo giuro sulla mia famiglia ma
È come quella volta che ho promesso
Come le altre cento
Di scordarti per l’eternità
Non sono buono a fare le promesse
Ma non lo sono neanche con me stesso
E tantomeno a mantenerle quando l’unica richiesta che mi hai fatto è solo un po’ di tempo
Sono un casino l’ammetto
Siamo un casino stupendo
Due rette parallele che non credono al destino scelto
Siamo vivi, siamo solo vivi
Io e te
Quando respiriamo l’alcol della notte
Quando farlo ovunque ci fa essere più vivi
Solamente vivi
Con me
Lasciati scalare come un pianoforte
Voglio gli occhi dell’invidia solo su di noi
Non serve fare piano, non servono dei pretesti
Stringiamo il mondo a tal punto da fargli perdere i sensi
Da farci perdere pensi che troveremo una strada
Una macchina a fari spenti
Una storia senza una trama
Due vite che non rallentano al bordo di una cascata
Ma ormai che ho già perso tutto di te
Scomparire in un lampo
Come cenere e pianto
Poi cercarsi di nuovo senza fine
È una vita che siamo qua
A metà
Provo a dirmi che
Tornerai da me
Tornerai da me la ruota gira per tutti
In quante mi hanno preso a schiaffi
Per non dire a pugni
Quante volte mi hanno detto che sono troppo sballato
Quelle notti chiuso in studio a cantare quanto ho sbagliato
Ma la vita è mia
Fammi un prezzo che ti vendo la malinconia
Io in tasca non ho niente
mentre lei pretende che la porti fuori a cena
e non di fottere nascosti dagli sguardi in una via
Sono pazzo ma te, tu sei pazza di me
Due piume che non volan via
Siamo fragili insieme
Due cristalli di neve
Questa voglia di bere che porta alla nostalgia
Siamo un casino lo ammetto
Siamo un casino stupendo
Due rette parallele che non credono al destino scelto
Siamo vivi, siamo solo vivi
Io e te
Quando navighiamo senza avere rotte
Quando farlo ovunque ci fa essere più vivi, solamente vivi
Con me
Lasciami provare ad essere più forte
Quelle volte che chiamavi e mi dicevo no
Non serve fare piano, non servono dei pretesti
Stringiamoci il mondo a tal punto da fargli perdere i sensi
Da farci perdere pensi che troveremo una strada
Una macchina a fari spenti
Una storia senza una trama
Due vite che non rallentano al bordo di una cascata
Ma ormai che ho già perso tutto di me
Di me
Scomparire in un lampo
Come cenere e pianto
Poi cercarsi di nuovo senza fine
È una vita che siamo qua
Metà
Provo a dirmi che
Scomparire in un lampo
Come cenere e pianto
Poi cercarsi di nuovo senza fine
È una vita che siamo qua
Metà
Provo a dirmi che
Tornerai da me