Disponibile a partire da giovedì 14 ottobre 2016, La guerra del sale una canzone scritta e interpretato da Daniele Silvestri e Caparezza, con la partecipazione straordinaria di Roy Paci e Mauro Ottolini. E’ il quarto singolo estratto da Acrobati, ottavo album in studio di Daniele Silvestri, pubblicato il 26 febbraio 2016.
Racconta lo stesso Daniele Silvestri: La guerra del sale è nata più o meno così: con Caparezza era una vita che volevamo a vicenda fare qualcosa l’uno con l’altro, ma nessuno faceva mai quella telefonata. Un giorno mi è sembrato di avere un giro strumentale adatto a stuzzicarlo. Le chitarre dure gli sono sempre piaciute. Avevo in mente la parola “sale” e volevo giocarci in ogni modo: quale penna migliore della sua per farlo? Gli ho telefonato e il brano è cresciuto man mano in questo modo, con idee che rimbalzavano fra noi, che cercavamo di far ridere e sorprendere l’altro.
E’ nata una canzone piena di immagini iperboliche, giochi di parole, associazioni libere di pensieri, suggestioni reciproche: una canzone che contiene tanti immaginari diversi sempre in bilico tra divertissement, poesia, ironia pungente e riferimenti poco velati alla politica. Il tutto “condito” dagli inserimenti strumentali di Roy Paci e Mauro Ottolini, che arricchiscono con i loro fiati l’andamento di un pezzo costruito su dei riff di chitarra hard rock. Il risultato finale è potentissimo e lo rende uno dei brani più immediati dell’album di Silvestri.
Il testo di La guerra del sale in download su iTunes
Sale chi è eletto
chi viene eletto sale
vorrei di sale un etto
un’altra legge elettorale
Vedo sale da concerto piene di persone sole
Se ci sono le parole allora usale, usale, usale
Chissà l’effetto fa il sale sulla mia salute
il sale da cucina che sa levitare la pressione
sale la tensione se si sente male il commensale
se ci sono le persone allora usale, usale, usale
Vota il sale, vote for sale, non è un venduto
not for sale
nella vita c’è chi sale
chi carbonato
siamo sale della terra
sempre sia iodato
Anni zero come stare
miniere di sale
vedo ancora processare
le streghe di Salem
la mia rabbia non si può inabissare
come ingoiare sale e curry
vedi, carry sale
Sulla torta versiamo sempre un pacco di sale sano
erageriamo, domani vi giuro sale sano
gran sete come nel deserto
Ramsete brindiamo finché ribaltiamo
l’asse cartesiano
Sulla Salaria sulla salaria
hai la marcia che sale
facciamo a piedi le strade
come cambia alla marcia del sale
Da quando esistono le saliere
sono diventati tutti agitatori
io voglio volare con le canzoni
non mettere salieri sulla coda delle fazioni
Con tutto il sale che ho sulla coda divento caustico come la soda
col poco sale che ho nella capa non ci condisco le cime di rapa
Sono di sale le statue che vedi talmente basali che dormono in piedi
ma i sali che perdi sudando stasera posso trovarli scavando in miniera
Risale di versi
e non porta male
come il sale che versi
i versi del sale
miniere di sale
non tergiversare
Papille gustative
tra salive
trasalire
tra saline
lo senti che sale
lo senti che
siamo nell’avanguardia
siamo nell’ipertesto senza la seconda ‘t’
ma secondo chi?
può andar bene a seconda di
Chi sale sul traliccio per difendere il salario
sa legittimare il gesto
come un cristo nel sudario
sale-lentamente ma-sale-costantemente la pressione
sale, quella fiscale
quella che fa male di sicuro
ti sale un odio
che altro che sodio col suo cloruro
e giuro che se il mio intervento è ancora troppo sciapo
non c’è alcun problema l’ho già fatto e lo farò da capo
E salerò
il sale di versi
salerò
e non portano male
e salerò
i versi del sale
e salerò
un tergiversare
e salerò
non puoi venire a dirmi che non è possibile
e salerò
in alto le bandiere del Sale
di sale, di sale
si sa che non tutti i mali
vengono per nuocere
non tutti i sali
vengono per cuocere
se metti i sali
in vasca
ti rilassano
se metti i soldi
in tasca
te li levano
Il sale di versi
e salerò
e non portano male
e salerò
e salerò
sale
usale