Scritta dallo stesso Masini con Zibba e Diego Calvetti e prodotto da quest’ultimo, Spostato di un secondo è la canzone che Marco Masini ha portato in concorso al al 67° Festival di Sanremo. La canzone dà anche il titolo all’album pubblicato il 10 febbraio 2017, a sei anni dal precedente album in studio.
La lista tracce del disco, prodotto da Diego Calvetti: Ma quale felicità, Nel tempo in cui sono tenuto a restare, Spostato di un secondo, Tu non esisti, Invece di scriverti una canzone, La massima espressione d’amore, Guardiamoci negli occhi, All’altro capo di un filo, Qualcosa che cercavi altrove, La vita comincia, Una lettera a chi sarò, Signor Tenente.
Nella serata di giovedì 9 febbraio, in cui il Festival sceglie di omaggiare la tradizione della canzone italiana, l’artista interpreterà il brano di Giorgio Faletti Signor Tenente.
Per Masini si tratta dell’ottava volta al Festival, la prima fu nel 1990 quando si aggiudicò il 1° posto della Sezione Novità con la canzone Disperato. L’anno dopo tornò da Campione con Perché lo fai aggiudicandosi il terzo posto. Nel 2000 si presentò con Raccontami di te e nel 2004 vinse un’altra volta la kermesse con L’uomo volante. Nel 2005 presentò Nel mondo dei sogni, nel 2009 L’Italia, nel 2015 Che giorno è.
Il testo di Spostato di un secondo – in download su iTunes
Mi sono incontrato a cinque anni cadendo
E ho scoperto che cadere fa male
Nel primo schiaffo ho capito il pianto
E che se è non strettamente vitale non si deve rubare
Ho scoperto che l’amore è un’arte da capire
E l’ho scoperto così semplicemente amando
Che tutto cambia mentre lo stai vivendo
E che alcune cose si allineano a stento
Si allineano a stento
Un’altra volta indietro e ritrovarmi nudo
E ritrovar la voglia di riempire ogni vuoto
E fare tutto di nuovo, fare tutto di nuovo
Di nuovo
Un attimo dopo
E adesso vorrei sapere
Come sarebbe il mondo
Se tutto quanto fosse
Spostato di un secondo
Adesso ti vedrei
Scegliere di restare
E invece te ne vai
E io, io ti lascio andare
Io che con la nicotina non ho fatto pace
Vorrei tornare lì per non provare nemmeno
Vedere da grande come diventa una voce
Se non la vizi con trent’anni di veleno
Io che da sempre le considerazioni
E se sei segnato è dalle tue azioni e dalle onde del mare
Poi uno sconosciuto fa sentire una canzone
E riparte dal suo nome per ricominciare
E adesso vorrei sapere
Come sarebbe il mondo
Se tutto quanto fosse
Spostato di un secondo
Adesso ti vedrei
Scegliere di restare
E invece te ne vai
E io, io ti lascio andare
E tornerei daccapo
Nella stessa stanza
Fare tutto di nuovo
A un metro di distanza
Per ricadere ancora
Negli stessi istanti
Negli stessi posti
Magari un po’ più avanti
Come se fosse un altro vento
Una seconda occasione
Uno sguardo distante
L’altra faccia della stessa emozione
Fare tutto di nuovo
Un attimo dopo
E adesso vorrei sapere
Come sarebbe il mondo
Se tutto quanto fosse
Spostato di un secondo
Adesso ti vedrei
Scegliere di restare
E invece te ne vai
E io, io ti lascio andare
Mi sono incontrato questa mattina cadendo
E mi stupisce ancora che cadere fa male
Un altro schiaffo e ho capito il pianto
Un altro schiaffo e ho capito il pianto
Mi sono incontrato questa mattina cadendo
E mi stupisce ancora che cadere fa male
Un altro schiaffo e ho capito il pianto
E se è non strettamente vitale non rinunciamo ad amare