Tra le granite e le granate – Francesco Gabbani – Testo e Significato
In radio dal 5 maggio 2017, Tra le granite e le granate è un singolo estratto da Magellano, terzo album in studio del vincitore con Occidentali’s Karma della 66º edizione del Festival di Sanremo Francesco Gabbani.
La canzone rappresenta uno spaccato sarcastico sul come sia possibile affrontare in modo negativo anche cose positive, come può essere una vacanza. Vi sono fotografati gli stereotipi di chi deve per forza divertirsi, tra creme solari e giochi d’acqua, mentre fuori continua la solita vita in bianco e nero, fatta di grigia quotidianità. E’ la vacanza, surrogato del viaggio reale, breve oasi di lentezza e pace, che ha la sola funzione di rendere sopportabile il lungo inverno. Lo schiavo contemporaneo si stende al sole, cosparge la pelle bianca e flaccida di creme solari, dimentica per un istante il mondo che sta fuori, la grigia quotidianità, la propria condizione umana.
Il testo di Tra le granite e le granate – in download su Amazon o iTunes o iTunes
Oggi il paradiso costa la metà
lo dice il venditore di felicità
in fuga dall’inferno finalmente in viaggio
la tua vacanza in un pacchetto omaggio
Foto di gruppo sotto il monumento
turisti al campo di concentramento
e sulle spiagge arroventate
lasciate ogni speranza voi ch’entrate
E state
Lì dove siete
com’è che state?
ci state bene?
E state
Macellerie sudate in coda nei musei
hotel di lusso nei villaggi dei pigmei
mente sana e corpo fatiscente
antologia della vacanza intelligente
La tua vita al largo da una vita intera
fischia il vento ed urla la bufera
fra le granite e le granate
lasciate ogni speranza voi ch’entrate
E state
Lì dove siete
com’è che state?
ci state bene?
E state
Lì dove siete
com’è che state?
ci state bene?
E state
Eppure non partiamo mai
ci allontaniamo solo un po’
diamo alla vita un’ora
perché al ritorno sembri nuova
Davvero non andiamo mai
oltre le nostre suole
muovi il passo, tieni il tempo
gira come gira il vento
Lì dove siete
com’è che state?
ci state bene?
E state
Eppure non partiamo mai
ci allontaniamo solo un po’
diamo alla vita un’ora
perché al ritorno sembri nuova
Davvero non andiamo mai
oltre le nostre suole
muovi il passo, tieni il tempo
gira come gira il vento
Dietro le nostre spalle
un morso di felicità
davanti il tuo ritorno alla normalità
lavoro e feste comandate
lasciate ogni speranza voi ch’entrate
Lì dove siete
com’è che state?
ci state bene?
E state
Lì dove siete
com’è che state?
ci state bene?
E state