Viceversa è la canzone che Francesco Gabbani ha portato in gara alla settantesima edizione del Festival di Sanremo, Teatro Ariston dal 4 all’8 febbraio 2020, condotto da Amadeus, che ne è anche il direttore artistico. Giovedì 6 febbraio, nella terza serata, quella dedicata alle cover, Gabbani canta L’italiano, brano del 1983 di Toto Cutugno.
Viceversa è anche il titolo del suo quarto album, disponibile nei formati CD, CD deluxe edition e vinile su Amazon e in digitale su iTunes a partire dal 14 febbraio 2020. L’artista ha spiegato sui propri profili social che il filo conduttore del disco è il rapporto tra individualità e collettività: ogni brano suggerisce un punto di vista diverso nel cercare di interpretare la complessa relazione tra “te stesso” e “gli altri”, tra la personalità singola e il sistema sociale.
La versione inserita nell’album della canzone sanremese, definita come “un brano sincero che parla della mia vita… di condivisione”, ha l’arrangiamento e la registrazione degli archi realizzata da Matthew Sheeran, fratello del più noto Ed Sheeran.
Il testo di Viceversa – Francesco Gabbani
Autori: F. Gabbani – Pacifico – F. Gabbani
Tu non lo dici ed io non lo vedo
L’amore è cieco o siamo noi di sbieco?
Un battibecco nato su un letto
Un diluvio universale
Un giudizio sotto il tetto
Up con un po’ di down
Silenzio rotto per un grande sound
Semplici eppure complessi
Libri aperti in equilibrio tra segreti e compromessi
Facili occasioni per difficili concetti
Anime purissime in sporchissimi difetti
Fragili combinazioni tra ragione ed emozioni
Solitudini e condivisioni
Se dovessimo spiegare in pochissime parole
Il complesso meccanismo che governa l’armonia del nostro amore
Basterebbe solamente dire senza starci troppo a ragionare
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
E detto questo che cosa ci resta
Dopo una vita al centro della festa?
Protagonisti e numero uno
Invidiabili da tutti e indispensabili a nessuno
Madre che dice del padre:
“Avrei voluto solo realizzare
Il mio ideale, una vita normale”
Ma l’amore di normale non ha neanche le parole
Parlano di pace e fanno la rivoluzione
Dittatori in testa e partigiani dentro al cuore
Non c’è soluzione che non sia l’accettazione
Di lasciarsi abbandonati all’emozione
Se dovessimo spiegare in pochissime parole
Il complesso meccanismo che governa l’armonia del nostro amore
Basterebbe solamente dire senza starci troppo a ragionare
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
È la paura dietro all’arroganza
È tutto l’universo chiuso in una stanza
È l’abbondanza dentro alla mancanza
Ti amo e basta!
È l’abitudine nella sorpresa
È una vittoria poco prima dell’arresa
È solamente tutto quello che ci manca e che cerchiamo per poterti dire che “ti amo!”
Se dovessimo spiegare in pochissime parole
Il complesso meccanismo che governa l’armonia del nostro amore
Basterebbe solamente dire senza starci troppo a ragionare
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa