Pubblicata su vinile a 45 giri nel gennaio 1966 dalla casa discografica CGD, Nessuno mi può giudicare è una canzone incisa da Caterina Caselli.
Il brano era inizialmente destinato a Adriano Celentano, che ne incise un provino per poi abbandonarla, gli autori Daniele Pace e Mario Panzeri la affidarono a Caterina Caselli, allora allora ancora poco conosciuta se non per una presenza al girone B del Cantagiro nel 1965.
Al Festival di Sanremo 1966, trascinata dalla carica beat e di contestatrice ante litteram della Caselli, la canzone raggiunge il secondo posto nella classifica finale eseguita in coppia abbinata con Gene Pitney. La Caselli incise la canzone anche in francese con il titolo Baisse un peu la radio.
Le cover
Nel 1966 una cover in portoghese è stata incisa dal brasiliano Jerry Adriani, intitolata Ninguém Poderá Julgar-me ed una in serbo-croato dalla cantante Radmila Karaklajić. Nel 1966 Guido Relly e la sua orchestra ne hanno registrato una versione strumentale per l’album Successi ’66.
Sempre nel 1966 Dalida incide il brano in francese con un testo completamente diverso dal titolo Baisse un peu la radio, poi inciso anche dalla Caselli anche se sulla copertina appare il titolo La vérité je la vois dans tes yeux: l’EP contiene anche le versioni in francese di Se lo dici tu che diviene La timidité e de L’uomo d’oro (Un homme en or) e Perdono (Personne).
Nel 1974 la cover Amoureux de ma femme interpretata da Richard Anthony si piazza al secondo posto delle classifiche di vendita in Francia.
Nel 2011 dà il titolo ad un film omonimo e Paola Cortellesi canta, proprio nella pellicola una sua personalissima versione che apre l’album omonimo.
Il significato di Nessuno mi può giudicare
Il testo è assolutamente innovativo per il periodo in cui la canzone è stata pubblicata, rivendica infatti per la donna la possibilità di scegliere tra più partner. La donna è traditrice – Lo so che ho sbagliato una volta e non sbaglio più – consapevole e dimostra di avere in mano il futuro della coppia potendo scegliere tra due partner. Lei invaghitasi di un altro uomo decide di ritornare sui suoi passi – Ho visto la differenza tra lui e te ed ho scelto te – ma senza voler essere giudicata. Nel Gay Pride del 2000 la canzone è diventata inno della manifestazione grazie al verso “Ognuno ha il diritto di vivere come può”.
Il testo di Nessuno mi può giudicare
La verità mi fa male, lo so
La verità mi fa male, lo sai
Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu
La verità ti fa male, lo so
Lo so che ho sbagliato una volta e non sbaglio più
La verità ti fa male, lo so
Dovresti pensare a me
E stare più attento a te
C’è già tanta gente che
Ce l’ha su con me, chi lo sa perché
Ognuno ha il diritto di vivere come può
La verità ti fa male, lo so
Per questo una cosa mi piace e quell’altra no
La verità ti fa male, lo so
Se sono tornata a te
Ti basta sapere che
Ho visto la differenza tra lui e te
Ed ho scelto te
Se ho sbagliato un giorno ora capisco che
L’ho pagata cara la verità
Io ti chiedo scusa e sai perché
Sta di casa qui la felicità
Molto, molto più di prima io t’amerò
In confronto all’altro sei meglio tu
E d’ora in avanti prometto che
Quel che ho fatto un dì non farò mai più
Ognuno ha il diritto di vivere come può
La verità ti fa male, lo so
Per questo una cosa mi piace e quell’altra no
La verità ti fa male, lo so
Se sono tornata a te
Ti basta sapere che
Ho visto la differenza fra lui e te
Ed ho scelto te
Se ho sbagliato un giorno ora capisco che
L’ho pagata cara la verità
Io ti chiedo scusa e sai perché
Sta di casa qui la felicità
Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu
Il brano è disponibile su amazon in diverse versioni, comprese streaming e download mp3