A Salty Dog – Procol Harum
A Salty Dog è una delle canzoni più magiche che siano mai state pubblicate. Dà il titolo all’album omonimo pubblicato dai Procol Harum nel giugno del 1969.
Ecco il testo con la mia personalissima traduzione tra parentesi.
A Salty dog (Un Lupo di mare)
‘All hands on deck, we’ve run afloat!’
(“Tutti in coperta, ci siamo disincagliati”)
I heard the captain cry
(ho sentito il capitano urlare)
‘Explore the ship, replace the cook:
(“esplorate la nave, sostituite il cuoco” *vedi commento di Mauro)
let no one leave alive!’
(“non lasciate nessuno vivo”)
Across the straits, around the Horn:
(attraverso gli stretti, intorno all’Horn)
how far can sailors fly?
(quanto lontano possono volare i marinai?)
A twisted path, our tortured course,
(un percorso tortuoso, la nostra strada tormentata)
and no one left alive
(e nessuno lasciato vivo)
We sailed for parts unknown to man,
(Partimmo per luoghi sconosciuti all’uomo)
where ships come home to die
(dove le navi vanno a morire)
No lofty peak, nor fortress bold,
(Nessuna vetta elevata, nessuna fortezza audace)
could match our captain’s eye
(poteva eguagliare l’occhio del nostro capitano)
Upon the seventh seasick day
(Al settimo giorno di mal di mare)
we made our port of call
(trovammo il nostro approdo)
A sand so white, and sea so blue,
(una sabbia così bianca, ed un mare così blu)
no mortal place at all
(un luogo per niente mortale)
We fired the gun, and burnt the mast,
(scaricammo le armi, bruciammo l’albero)
and rowed from ship to shore
(e remanno dalla nave fino a terra)
The captain cried, we sailors wept:
(Il capitano gridava, noi marinai piangevamo:)
our tears were tears of joy
(le nostre lacrime erano lacrime di gioia)
Now many moons and many Junes
(molte lune e molti Giugno)
have passed since we made land
(erano passati prima che prendessimo terra)
A salty dog, this seaman’s log:
(Un Lupo di mare, questo marinaio)
your witness my own hand
(la mia mano ti è testimone)
Ciao a tutti e piacere 🙂 Mi chiamo Stefano ho 34 sono dell’88 ma sono un grandissimo appassionato di musica anni ’70 e in particolare del rock progressivo (Genesis sopra tutti, ma anche ELP, Colosseum, e in Italia credo siamo stati non da meno con Banco, Orme e Pfm, tra gli altri).. Sono sempre stato molto fortunato a livello musicale gia a partire da mio padre, il quale mentre in alcune case sentivano i Pooh e Albano, sono stato svezzato a Lucio Dalla, Battiato, Battisti, ed essendo un Napoletano doc PINO DANIELE, sopra tutti. Ho avuto anche io le mie fasi giovanili legate alla House, alla Minimal e alla Teckno, ma da sempre, anche in quegli atili, piu kegati alle mie abitudini (discoteca, amici dj) che ai miei gusti mi andavo sempre a cercare le cose piu particolari nei suddetti generi, mai il mio orecchio si è adagiato sul commerciale. Gia verso i 16 17 anni la musica post ’90 mi aveva stufato e grazie a mio fratello che ha 4 anni piu di me, ma 3 stato un divoratore di musica peggio di mio padre e me messi insieme, mi sono avvicinato a gruppi come Radiohead, Pearl Jam, e ai primi Iron Maiden, ai Metallica e ai Guns’n Roses. Ma pian piano, il progressive ha preso il largo su tutto il resto, anche sul grandissimo cantautorato italiani di cui oarlavo prima, e quindi i Genesis, i Pink Floyd i Colosseum e gli ELP, con aggiunta di rock sperimentale (tengo a fare questa differenza) dei Pink Fliy, Alan Parson’ s Project, riempivano le mie giornate. Ancora qualche anno dopo scoprii che una canzone che mi faceva impazzire, cantata però dalla grande Annie Lennox, A whiter shade of pale, era una cover di una grande band di cui STRANAMENTE, non avevo mai sentito parlare, i Procol Harum. Da quel momento ovviamente, colpito nel profondo della mia piu grande passione, la musica, andai a divorarmi i loro LP, scoprendo letteralmente un NUOVO MONDO. Ecco, arriviamo alla vigilia di Natale di quest’anno (2022) e avendo io un ristorante, ed essendone primo cuoco oltre che titolare, capirete che il moo tempo libero, e inoltre quello dedicato ai miei genitori è pressocchè inesistente. Fatta eccezione per il 24 Dicembre data in cui fortunatamente riesco ancora a riunirmi con i miei familiari compreso mio fratello ormai padre che abita a Vicenza da anni, per raggiungere la nonna che ormai abita con la sorella di mio padre a Caserta. Io credo che la musica sia grande, sia magia e vi spiego perche.. Eravamo in macchina e Napoli Caserta casello-casello sono 25 minuti, e il 24 sera non c’è traffico a quell’ora, sono tutti gia seduti a tavola.. Ormai l’unica radio che mi sento di dire trasmette ancora musica decente (con i suoi svarioni) è Radio Capital, e sintonizzati su questa radio… All’improvviso sentiamo “ALL HANDS ON DECK… , WE VE RUN AFLOAT”… e io… OMMIODDIO CHE COS’È ?? Dato il mio grande amore per Perer Gabriel, e credetemi, sbaglio raramente quando sento una voce ad accostarla al legittimo proprietario, specie quando parliamo del piu grande di tutti i tenpi per quanto mi riguarda, mi dico… mmmh, what’s?? .. e mio padre, a 66 anni ormai appassionato solo di blues e jazz mi fa… aaaaahh ecco, questi tu non sai chi sono… ed io sempre piu ferito nel mio orgoglio… what’s??? .. e in effetti.. non li riconobbi… e mi disse “SE SAI QUESTI CHI SONO, SEI UN GRANDISSIMO”.. e alzò il volume al massimo, con gran gioia di mia madre … io a quel punto ero MORTO DEBTRO, e riflettevo su chi potessero mai essere.. ma ogni mii tentativo di riflessione era come congelato dall’atmosfera naturalistica e prettamente marinaia che si era creata in quell’auto alla vigilia di Natale…. E ragazzi credetemi, io ero come pietrificato, e pentito, perche mi ero reso conto di non aver approfondito abbastanza la discografia di quelli che credo non essere i piu bravi, o i piu tecnici o i piu di successo del progressive, ma sicuramente sono da considerare i veri precursori per non dire creatori del genere che tanto amo ed ammiro. Ebbene si, non gli risposi, e lui mi disse …Questa è SALTY DOG, DEI PROCOL HARUM, DELL ALBUM SALTY DOG DEL 69….. li ho capito quanto la musica possa unire, insegnare, acculturare, tenere saldi i rapporti umani, perche signiri da quella sera, io salty dog, chr mi crediate o no, l’ascolto due volte al giorno.. MINIMO. Scusate per l’enorme testo e forse nessuno lo leggerá mai tutto, ma non vedevo l’ora di poter condividere questa ulteriore emozione che la musica è riuscita a darmi, e forse avrei potuto condividerla solo con amanti della musica e del genere come voi. In ultimo mi sento di ringraziare e incoraggiare il professore/insegnante che ha consigliato questo grandissimo pezzo di musica e di storia al suo alunno, credo che possa aprire la mente e far ragionare sul vero senso della musica che poi è quello della vita, e per i ragazzi di oggi, serve questo e ben altro… ma è un ottimo inizio, per cui graIe. Spero di condividere con voj altri momenti del genere, e intanto, ascolto un’altra volta questo magico pezzo, creato da menti ILLUMINATE, MA PER DAVVERO, in barba ai fedez e ai Sangiovanni di oggi. Ciao e grazie
Grazie Dan, e fortunato sei ad esser arrivato su una nave oceanografica, come avrei voluto fare io essendomi laureata in scienze geologiche. A salty dog, una struggente melodia bagnata di mare che sentivo mia, ripetendomela davanti alla finestra sul mare, ero ragazzina ma ne sentivo l’importanza, la forza, la voglia di esplorare nonostanre le avversità e poi l’approdo…oggi dopo tante avversità devo ancora trovarlo il mio approdo…spero sia di sabbia bianca e mare turchino..
Il mistero della vita, ispirati da qualcosa di incomprensibile in quel momento della propria esistenza e scoprire dopo anni che quella canzone te la stava raccontando attraverso le sue parole.
Io sono del 66 e ricordo anche le immagini della sigla di coda che erano tratte dal film 20000 legge sotto i mari, l’avventura per antonomasia .
Mi fa piacere per te Dan e per il tuo sogno realizzato.
Anche per me è una tra le più belle canzoni di tutti i tempi : consigliata stamane ad un alunno che non la conosceva.
Ringrazio M&B Music per il suo prezioso bel lavoro
Anche io sono del ’60 . anche io sono come voi cresciuto durante il più bel periodo della musica contemporanea , ad essendo sempre stato molto legato al progressive , interessato ai testi oltre che alla musica , ho cercato di dare significato alle cose scritte dai vari Hammill , Gabriel , Anderson…testi criptici , metafore a volte fuorvianti : Quando Gabriel presentò la sua Shock the Monkey dicendo in Italiano ” questa è una canzone che parla della gelosia ” ho capito che avevo solo perso tempo
Secondo me la bellissima ” A Salty Dog ” non fa eccezione…cercare di tradurre il testo probabilmente è addirittura fuorviante , e poco sposta se il cook è un cuoco oppure una vela, o se l’horn è un corno o Capo Horn… vi faccio un copia/incolla di una biografia che potrebbe esservi utile per capire la genesi del testo , sempre ricordando che l’acido lisergico era usato per ” ampliare le vedute della mente ”
” The basis for Keith Reid’s lyric was widely reported as having been inspired by a line of graffiti that was carved deeply into a bar-room in Philadelphia. Reid gives the correct version : ” In Cleveland , I saw written on a dressing room wall the words ” Great God skipper , we done run aground ” It’s amazing how ideas for a song come about , it all began there really ”
American college graduates have since written theses about A Salty Dog which is now seen by many as a modern day equivalent of Coleridge’s The Rhyme of the Ancient Mariner.
Except in Reid’s world the ships dont “run aground ” they ” run afloat “!
vorrei sapere da coloro che si interessano a questa canzone
come mai – ripeto –
come mai
non appare nelle classifiche delle migliori canzoni di tutti
i tempi citate ma piu’ ancora classificate –da ”grandi”ed ”autorevoli” ED ANCORA ”ESPERTI” della musica………………
INOLTRE DELLA CANZONE NE HO PARLATO DIRETTAMENTE CON GARY BROOKER IN QUEL DI CHIARI (bs) in occasione del loro concerto
CHI E’ INTERESSATO MI RISPONDA SOLO AL MIO INDIRIZZO MAIL
GRAZIE MILLEUNO
Dan e a tutti voi. Sono del 65. Aspettavo da bambino la fine della trasmissione Rai Avventura per ascoltare questa canzone. L’ho avuta sempre nel cuore ma non riuscivo a ritrovarla, era confinata solo nella mia mente. Con risultati quasi comici quando trovavo qualche esperto di musica rock e gliela canticchiavo. Un giorno sono entrato in un bar e in TV mandavano il vecchio video del 71 dei Procol Harum. Leggendo le parole mi è sembrata ancora più magica di quando ero bambino e mi sono rivisto sognante commuovendomi. Si parla della vita e della morte e di qualcosa che non finisce e di cui siamo tutti parte integrante.
ciao
ho scritto poco fa, mi sono convinto
che una altra frase sia stata tradotta impropriamente.
We fired the gun, …..
(scaricammo le armi, …..)
dunque fire è fuoco, e gun è cannone
la traduzione in italiano sarebbe infuocato (fired),
ma non si puo dire ‘infuocato il cannone’
la frase deve essere tradotta
con ‘distrutte le armi (o armamento)’.
In quanto al tema della canzone,
si puo attribuire un collegamento storico con
l’ultimo atto della tragedia
della nave da esplorazione ‘bounty’,
i cui marinai ribelli, decisero di abbandonare,
quando sbarcarono sull’isola deserta di pitcairn
per sfuggire alla legge militare navale
del regno unito.
La isola pitcairn, ere riportata sulle mappe nautiche in una posizione sbagliata e gli ammutinati vi arrivarono casualmente; la severa legge del regno unito invio delle squadre di ricerca ma non li trovarono mai.
max
ciao
ritengo questa traduzione la migliore in circolazione.
C’e’ una frase anzi due che sono state tradotte male.
la prima
let no one leave alive!’
(“non lasciate nessuno vivo”)
la seconda
and no one left alive
(e nessuno lasciato vivo)
sono la stessa in realta, ma la seconda è al passato.
la traduzione di
let no one leave alive!’
non è
(“non lasciate nessuno vivo”)
ma (“non abbandonate nessuna persona ancora in vita”).
e la seconda di riflesso deve essere tradotta analogamente.
max
Mi sono emozionata nel leggere il tuo commento, Dan!!
La prima volta che ho sentito questa incredibile musica, ero in spiaggia…il cielo coperto e grigio, il mare plumbeo…
L’altoparlante cominciò a diffondere queste note senza parole e parvero la naturale colonna sonora di quell’atmosfera….E poi…un gabbiano nella musica ed un gabbiano nell’aria…Era magia pura!!!
Ero piccola e non ne avrei compreso il testo che, come te, leggo solo ora…
…ma, da sempre, ascoltando, io ascoltavo il mare e storie di uomini di mare….
Io abito, ora, di fronte al mare…Ed in me risuona la musica dei Procol Harum, che si fonde e si confonde col verso dei gabbiani e col rumore delle onde in tempesta, in un’unica splendida melodia…
Anch’io, nato nel ’60,provo un’emozione profonda nel sentirla, nel suonarla alla chitarra (sono cresciuto a pane e rock)e,finalmente, nell’averla compresa e capita. Emozionante!
Bravo Gianni!
traduzione perfetta come la rotta del capitano 🙂
Grazie, questo pezzo ha un significato importante per me, lo ascoltavo come sigla finale del film Avventura trasmesso nel pomeriggio. Ero piccolissimo, sono del 68 e la mia vita mi scorreva davanti… come forse la vita di quei marinai.
Grazie ancora paolo.
Sono musicista ,nato nel 1951.
Questa canzone è una tra le piu belle di quegli anni.
L’abbinamento e l’accostamento ad alcuni brani dei Beatles è geniale,perchè i 4 di liverpool,specie dal 1967 in poi,scrissero pezzi meravigliosi sul significato della vita,attraverso metafore(tomorrow never knows,across the universe,i am the walrus,imagine ecc.)
Il testo di Salty dog,sembra riportare le tematiche scritte da Herman Melville nel racconto (postumo) di Billy Budd.Chi l’ha letto capirà di cosa parlo…
In tempi piu recenti,qualcosa di simile,l’hanno scritto nel 2002 circa, gli Stratovarious,gruppo Heavy metal che però,hanno scritto la meravigliosa “celestial dream” dove,nel testo,viene chiesto qual’è il significato della vita,dell’universo,dei pianeti ecc…
chi scrive oggi testi e musiche come questa? Sono nato nel ’60 ed anch’io, come Dan, guardavo “Avventura” in TV. Quegli anni, il movimento degli anni ’70…che periodo meraviglioso, quante potenzialità nafraugate!
Tradurre in senso letterale una poesia ermetica come questa è praticamente impossibile. Troppi modi di dire tipicamente anglosassoni.
Senza pretesa il mio contributo. Gianni ’62
“Tutti in coperta, ci siamo disincagliati!” sentii il capitano gridare.
“Controllate la nave, sistemate la cucina e nessuno resti con le mani in mano”
Attraverso gli stretti, intorno a capo Horn, al punto più estremo ove possono spingersi i marinai.
Un percorso tortuoso, un viaggio tormentato, dove ognuno rischia la vita.
Partimmo per zone sconosciute e inesplorate, dove le navi vanno a morire.
Nessuna alta vetta, nessuna fortezza ardita poteva eguagliare l’occhio del nostro capitano.
Dopo sette giorni di mal di mare trovammo il nostro porto d’approdo.
Una sabbia così bianca, un mare così blu, un posto ultraterreno.
Scaricammo il cannone, bruciammo l’albero maestro e remammo dalla nave fino alla spiaggia.
Il nostro capitano impartiva gli ordini, noi marinai piangevamo e le nostre lacrime erano lacrime di gioia.
Ora molte lune e molte belle stagioni sono trascorse da quando abbiamo toccato terra.
Un lupo di mare, compì questa impresa (scritta sul diario di bordo)! Le mie mani lo possono testimoniare.
CHIARA METAFORA. LA RICERCA OSTINATA DI UN LUOGO DI PACE INTERIORE RAGGIUNGIBILE SOLO ATTRAVERSO IL VIAGGIO. UNA SPIAGGIA BIANCA E UN MARE BLU SONO IL FRUTTO DELLA FATICA. LA MALINCONIA CHE AVVOLGE QUESTO BRANO E’ LA CONSAPEVOLEZZA CHE GLI EVENTI NATURALI SUPERANO OGNI UMANA COMPRENSIONE,COSI’I LUPI DI MARE CONTINUERANNO A NAVIGARE, SFIDANDO L’IRREVERSIBILE CORSO DELLA VITA…
Bellissime parole, veramente.
È la storia di una rivolta: un ammutinamento.
La rivolta è cruenta ed il narratore – che scrive il seaman’s log – racconta dall’isola incantata e solitaria a cui sono approdati dopo una scelta senza ritorno e dopo sette giorni di navigazione.
Lì, hanno bruciato la nave suggellando così l’irreversibile.
Una vita spesa sul mare – come accade a ogni “salty dog” – e terminata in un’isola incantata in mezzo l’oceano.
Solo una parola per commentare questo capolovaro MERAVIGLIOSO. se provo ad andare oltre l’interpretazione letterale del testo il suo significato è sconvolgente, la tempesta: la nostra vita; l’isola : la pace che tutti noi cerchiamo ,ma che solo il Capitano riconosce , la pace da cui non si può o non si vuole tornare indietro . Chissà dove sia questa isola, questo luogo incantato, io nato nel ’63 non l’ho ancora trovato, forse non lo troverò mai spero che tutti voi lo abbiate trovato o lo troverete
Che cosa bella hai scritto Dan! “uomo libero, sempre amerai il mare” C. Baudelaire
Questa musica ha guidato la mia vita e solo ora ne leggo il testo. Oggi sono un oceanografo, lavoro sulle navi, passo lunghi mesi in mare. Ho inseguito un sogno che cominciava con questi accordi devastanti e vi ho dedicato la vita. Ma non ho mai letto il testo, solo la melodia mi è rimasta nell’anima. Non vi nascondo che da due giorni piango nel sentire le parole che si sono realizzate e che io, bambino, con gli occhi spalancati su una tele in bianco e nero nemmeno comprendevo. Non è nemmeno nostalgia è capire perché ho vissuto così