Formidabili Quegli Anni – Roberto Vecchioni – Testo e Significato
In rotazione radiofonica da venerdì 3 maggio 2019, Formidabili Quegli Anni è una canzone estratta da L’Infinito, album di Roberto Vecchioni pubblicato il 9 novembre 2018.
Spiega Vecchioni che il titolo del brano: «è uno scippo a Mario Capanna ma non è il ’68 il vero protagonista. Non si tratta neanche di nostalgia per ciò che è stato e non sarà. Il ’68 fa solo da sfondo, in realtà parlo di com’ero io in quel periodo, dei sogni e delle speranze che avevo. Perché per me non esiste un “c’è stato” o un “ci sarà”: il mio orologio è fermo in un continuo presente, quello della mia anima e delle mie convinzioni».
Il video del singolo con la regia di Raffaello Fusaro e la realizzazione del visual concept a cura di Niko Cutugno per Djungle Production, on line dal 5 maggio, è stato girato all’Università di Pavia. Il linguaggio filmico, attraverso il flashback, alterna ricostruzioni, filmini di famiglia, citazioni del cinema d’autore, frammenti di un’epoca passata nella quale trovano spazio la Seicento, l’Osteria delle Dame, Dario Fo e Franca Rame, il fermento delle aule universitarie e soprattutto la condivisione dell’utopia di un mondo migliore, in un eterno presente nel quale il ricordo diventa testimonianza viva del professore ai suoi studenti, alle nuove generazioni, un invito “mostrare i denti” per difendere diritti ereditati e conquistati e per non dimenticare che “fu una bella storia”.
Il testo di Formidabili Quegli Anni – Roberto Vecchioni
Noi non siamo della razza
Di chi frigna e si dispera
Come zombie di un passato
Che sembrava primavera
A fan***** ogni rimpianto
Che non sono roba vera
La malinconia è uno sguardo
E la vita è roba seria
E se passi un solo giorno
Senza farti una domanda
Senza un grido di stupore
L’hai mandata al creatore
Formidabili quegli anni
Formidabili quei sogni nei miei sogni
La malinconia bevuta agli occhi insonni
Formidabili quei giorni nei miei giorni
Formidabili quegli anni
Incredibile la forza dei miei sogni
La mia rabbia è nella notte e i loro inganni
Formidabili quei giorni nei miei giorni
Non mi passi per la testa
Che si celebri il terrore
Noi siam quelli della festa
Con il vino ed altre sòle
Non siam quelli del rimorso
Prima ancora del peccato
Siamo i primi della classe
Di un amore immaginato
E le libertà che avete
Mica c’erano a quei tempi
Noi ci siamo fatti il culo
Tocca a voi mostrare i denti
Formidabili quegli anni
Introvabili quaderni dei ritagli
Di fotografie perdute cuci e tagli
A salvare quella rosa che non cogli
Formidabili quegli anni
Incredibile sognare che non dormi
In un fiume straripante di parole
Ammassati nelle aule delle scuole
Ed è proprio aver vissuto
Che ci fa vivere ancora
Ed è proprio aver perduto
Che ci fa credere ancora
Ed è qui oggi stasera
Che il riflesso fa memoria
E lo fa per chi non c’era
Perché fu una bella storia
Formidabili quegli anni
Quando dicevamo di essere compagni
Una così lieve e fragile parola
Scritta sopra il vento della storia
Formidabili quegli anni
Traversati come stelle senza cielo
Fra le gocce ritrovate nel pensiero
Come briciolo di pane sul sentiero
All’amore di ragazze travolgenti
Cavalieri sopra nuvole incoscienti
Formidabili quegli anni
Formidabili quei sogni nei miei sogni
La malinconia passata agli occhi svegli
Gli orologi segnan l’ora che son fermi
formidabile per chi ha vissuto il ’68 non come terrorismo ma liberazione, impegno, partecipazione
Questa “ballata della vita” di Vecchioni mi è piaciuta fin dalle sue prime note, cosa che non m’accadeva da tempo. Il genere armoniosamente fluido, talvolta caratterizzato da ricercate piacevoli dissonanze, pare voler seguire una voce che l’età, oltre che l’emozione dei ricordi, rende incerta. Va ascoltata attentamente, meglio se con il testo scritto avanti agli occhi per chi, ha vissuto quel meraviglioso ieri.