Lay Lady Lay – Duran Duran (cover)
I Duran Duran coverizzano, con ottimo risultato secondo me, Lay Lady Lay, una canzone scritta da Bob Dylan e contenuta nel suo album del 1969 Nashville Skyline.
simply the best
I Duran Duran coverizzano, con ottimo risultato secondo me, Lay Lady Lay, una canzone scritta da Bob Dylan e contenuta nel suo album del 1969 Nashville Skyline.
Ormai la Colonna sonora di Forrest Gump è solo un modo per darsi una scusa per postare della musica meravigliosa. Blowin’ in the Wind, capolavoro immortale scritto da Bob Dylan nel 1962. Cantata in questo caso dalla mitica Joan Baez. Il testo ed a seguire la traduzione
Ed eccoci alla traccia numero 4 dalla colonna sonora di Forrest Gump, una canzone Folk del 1962 dei The Rooftop Singers – Walk Right In. Un brano scritto verso la fine degli anni ’20 da Gus Cannon ed originariamente interpretato da Gus Cannon & His Jug Stompers. La prossima sarà Land of 1000 Dances di Wilson Pickett, stay tuned.
Turn! Turn! Turn! (to Everything There Is a Season), è una canzone degli anni ’50 composta dallo statunitense Pete Seeger. Fu incisa per la prima volta nel 1962 ma il suo grande successo lo ebbe 1965, quando i The Byrds ne fecero la colonna portante dell’album omonimo Turn! Turn! Turn!. Il testo è tratto dal libro biblico dell’Ecclesiaste, versetto 3:1-8. E’ anche uno dei brani della Colonna Sonora di Forrest Gump (e Dio solo sa di quanti altri film o serie tv) Il testo tradotto di Turn! Turn! Turn! (che ho evitato di inserire nella traduzione ma immagino non sia...
La tracklist dell’ultimo album di un Tom Jones “au naturel” (e meno male perchè certi cantanti coi capelli tinti sono proprio grotteschi), Praise & Blame è il titolo, in uscita per Island records il 26 Luglio 2010. Ecco la lista tracce: 1. “What Good Am I” 2. “Lord Help The Poor & Needy” 3. “Did Trouble Me” 4. “Strange Things Happen Everyday” 5. “Burning Hell” 6. “If I Give My Soul” 7. “You Don’t Knock” 8. “Nobody’s Fault But Mine” 9. “Didn’t It Rain” 10. “Ain’t No Grave” 11. “Run On” 12. Praise & Blame
Matteo ormai lo considero un caro amico, uno dei pochissimi, forse perchè abitiamo lontani e riusciamo a vederci poco, ci vedessimo più spesso forse ci strapperemmo i capelli a vicenda. Lui non è solo quel cialtrone che nella sua classifica dei blogger mi ha fatto mettere il video degli Oliver Onions (per chi non sa l’inglese Onions significa cipolle, lo dico così, tanto per…), lui è anche una penna raffinata, uno che sa raccontare in modo coinvolgente e al tempo stesso spiritoso. E’ andato a vedere un concerto di Cristina Donà ed ha scritto Tu sei la mia simpatia, da...
Sono in piena fregola da The House of The Rising Sun in ‘sti giorni. Questo versione è un riarrangiamento di La casa del sole (dei Los Marcellos Ferial) che i Pooh hanno dato alle stampe nel 2008. Fa parte dell’album Beat ReGeneration, un disco di cover di gruppi anni ’60. Altre versioni Italiane sono state incise da I Bisonti e i Dik Dik. Il testo, di Mogol e Pallavicini, è completamente diverso dall’originale. Lo so perché sei qui tu guardi verso me perché io sono il sole per te il sole e tutto per te ma come faccio a dirti...
La versione più famosa e di maggior successo è quella incisa dal gruppo The Animals nel 1964 ma la vera paternità di The House of The Rising Sun è sconosciuta. La più antica di cui si sia a conoscenza è quella di Clarence Ashley e Gwen Foster del 1933. Ashley sosteneva gli fosse stata tramandata dal nonno [*]. Il testo di questa ballata folk racconta la storia di un ragazzo con una madre sarta ed il padre giocatore d’azzardo e ubriacone che si è rovinato (il ragazzo) andando a prostitute… un bel quadretto indomma. The House of the Raising Sun...
Siamo di nuovo a Glastonbury 2010 e siamo di nuovo con i Muse che prima di iniziare la loro Time Is Running Out suonano una trentina di secondi di The House of the Rising Sun. Grazie a Viltrio che mi ha aiutato a ricordarla su friendfeed
“For What It’s Worth” è un brano scritto da Stephen Stills. Eseguito dai Buffalo Springfield ed inciso come singolo nel Gennaio 1967 fu successivamente inserito nel loro primo album, Buffalo Springfield. Nel 2004 la rivista Rolling stones l’ha inserita nella posizione 63 della propria classifica delle migliori 500 canzoni di tutti i tempi. La mia personalissima traduzione, considerato che il contesto sono degli scontri di piazza